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Come scegliere il lavabo

Esistono tante tipologie di lavabo e tanti aspetti da considerare prima di individuare quello giusto per i propri ambienti. Diamo ora qualche consiglio utile per una scelta azzeccata in caso di ristrutturazione o creazione di un nuovo bagno:

• funzionalità: essendo uno dei sanitari bagno ad uso frequente è necessario che sia comodo da utilizzare, pratico da pulire, resistente e duraturo, nonché installato alla perfezione sia nella posizione che negli aspetti tecnico-idraulici;
• estetica: rappresentando un elemento di primo piano all’interno del bagno, occorre che il suo aspetto sia curato e rapportato al contesto in termini di stile. Chi intende osare, può anche caratterizzarlo fortemente nel look, scegliendo forme e materiali insoliti e originali;
• vincoli architettonici e impiantistici: la presenza degli scarichi e di qualche preesistenza strutturale (pilastri, nicchie, ecc.) limita la libera installazione del lavello. Occorre preventivamente valutare questi aspetti per evitare errori di progettazione;
• quale ambiente: la scelta dipende anche per quale spazio domestico è destinato il sanitario: bagno padronale? Lavanderia? Bagno di servizio? La risposta ci guiderà verso un modello piuttosto che un altro;
• quanto spazio disponibile: in commercio troviamo modelli per ambienti ampi e soluzioni salvaspazio per bagni piccoli. La consulenza di un esperto progettista ci aiuterà a dimensionare il prodotto per evitare che questo sia troppo grande o troppo piccolo rispetto all’ambiente e proporzionato nei confronti degli altri sanitari;
• forma e dimensione: rettangolari, quadrati, ovali, rotondi, angolari, grandi, piccoli, tante sono le variabili in gioco. La profondità minima per un rettangolare è 22/25 cm e larghezza 40 cm (con rubinetto in appoggio), le misure massime possono invece attestarsi a 130 cm per la lunghezza e a profondità superiore a 50/60 cm. L’altezza da terra è invece importante per l’ergonomia e la comodità d’uso, ideale è 85 cm;
• che tipo di installazione e che rubinetteria: ogni modello ha un tipo di rubinetto abbinabile e ogni modalità di montaggio vincola gli arredi utilizzabili e il design dell’ambiente. Valuteremo meglio questo aspetto nel terzo paragrafo, in quanto merita un maggior approfondimento.

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Con quali materiali viene realizzato

Il materiale dei lavabi è uno dei temi più “difficili” da affrontare, in quanto in commercio esistono tante varianti da poter prendere in considerazione, ognuna connotata da particolari caratteristiche tecniche e da design identificativo. Scopriamo assieme quali materiali sono maggiormente gettonati:

• ceramica a pasta bianca: il più diffuso, sia per economicità che per praticità di pulizia e resistenza. Non è adatto a chi cerca soluzioni dal design originale e geometrie dai profili sottili. Un suo difetto è che tende a scheggiarsi in caso di urti accidentali. Fa parte di questa categoria anche il gres porcellanato, oggi utilizzato in grandi lastre dallo spessore sottile per ricreare superfici continue e compatte. Il suo plus è l’alta resa estetica, garantita dalle infinite finiture ed effetti che questo innovativo materiale sa riprodurre (legno, pietra naturale, cemento, resina, ecc.);
• pietra naturale e marmo: ardesia, travertino, granito, pietra lavica, marmo di Carrara o nero Marquina, solo per citarne alcuni. Hanno un’estetica molto curata e raffinata, data dalle particolarità cromatiche che solo questi materiali sanno ricreare. Le forme sono personalizzabili al millimetro. Non sono adatti a chi desidera un prodotto pratico e di facile manutenzione;
• vetro temperato: sabbiato, satinato, extrachiaro, laccato. Lucentezza, facilità di pulizia, varietà cromatica, questi i principali vantaggi. Punti a sfavore? Non è resistente agli urti, né agli shock termici. Per la pulizia occorre utilizzare specifiche accortezze poiché tende ad essere facilmente intaccato dal calcare;
• metallo: acciaio smaltato, acciaio inox, rame e ottone, tante sono le varianti disponibili. Il metallo lucido è adatto a progetti d’arredo bagno tecnici ed essenziali, mentre quello smaltato o in rame mostrano uno stile più classico e rustico, perfetto per bagni retrò. Il metallo teme il calcare e con il passare del tempo potrebbe perdere il suo splendore, soprattutto nelle parti più soggette al passaggio dell’acqua;
• materiali compositi: come le pietre acriliche (quarzo + resine termoindurenti) che danno vita a forme particolari e colorate dalla superficie compatta e resistente. Tra queste ricordiamo il Corian: un materiale sintetico, non poroso (quindi igienico) ed omogeneo, formato da resina acrilica e polvere di minerali naturali, di facile pulizia, tecnologico e pregiato. Ha una grande resistenza ai graffi e ai tagli, e in caso di abrasioni può essere riparato e riportato all’aspetto originale. Ha il potere di non cambiare colore con il passare del tempo, grazie all’alta resistenza ai raggi solari. In più, si presta ad assumere qualsiasi forma, anche organica e continua, dando vita a speciali e personalizzati progetti d’arredo;
• materiali sintetici: tipo resina, permettono libertà nelle forme ma necessitano di cura nella manutenzione, in quanto temono i detergenti aggressivi.

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Scopri le varie tipologie tipologie

In base al sistema di montaggio possiamo distinguere diverse tipologie di lavabi:

• sospeso: è fissato direttamente a muro. Disponibile sia in versioni small che extralarge. Solitamente realizzato in ceramica. Il suo vantaggio è quello di lasciare tanto spazio libero a terra e a parete e ciò permette di personalizzare la stanza con qualsiasi mobile bagno (basi, colonne, vani a giorno) in base alle necessità contenitive;
• su colonna: una delle soluzioni più classiche, che oggi però ritroviamo in moderne rivisitazioni dal mood vintage e retrò, molto eleganti. La colonna sostiene la vasca e nasconde gli scarichi (che invece rimangono a vista nei modelli sospesi);
• da appoggio: moderno, pratico, necessita di un piano per poter essere installato (mensola o mobile sottolavabo). Abbinabile a un rubinetto in appoggio o a parete, è molto bello nella versione a catino e nelle forme più morbide e organiche. Può essere realizzato in qualsiasi materiale e infiniti accostamenti possono essere giocati con la finitura del top. Può essere completato da basi a terra o contenitori sospesi;
• freestanding: il più scenografico e scultoreo, può essere installato ovunque, anche in camera da letto, basta solo predisporre ad hoc gli impianti. Può essere accoppiato ad un miscelatore da parete o da terra. È molto apprezzato per il suo design innovativo e bellissimi sono i volumi monolitici realizzati in marmo naturale o in gres porcellanato. Solitamente è la tipologia più costosa;
• da incasso (soprapiano, sottopiano, semincasso): abbinato direttamente ad un mobile bagno coordinato, risulta ideale quando occorre ottimizzare lo spazio a disposizione. Il lavabo risulta minimale e poco visibile, il catino è generalmente poco profondo e realizzato in materiale diversi: vetro, ceramica o materiale composito. In base a come è collocata la vasca avremo la distinzione tra modelli sopra e sottopiano o a semincasso (la vasca sporge leggermente rispetto al mobile).

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